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L'otium come stile di vita


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L'OTIUM COME STILE DI VITA



OZIO, PADRE DEI VIZI, versus OTIUM, OCCUPAZIONE INTELLETTUALE

Il termine "ozio" ha assunto col passare dei secoli una connotazione negativa. Solitamente infatti viene utilizzato come sinonimo di pigrizia ed inattività. Tant'è che si usa perfino dire che "l'ozio è il padre dei vizi".  

In realtà questa parola deriva dal lemma latino otium e veniva usata per indicare un'occupazione di natura prevalentemente intellettuale. In contrapposizione con il concetto di negotium: occuparsi dei propri affari (più per necessità che per scelta).

Noi siamo dei cultori dell'ozio "vecchia maniera" ossia quello che si pratica leggendo un libro, andando al cinema o al museo, guardando un film,... Insomma privilegiando le attività intellettuali e ritrovando così il piacere di lavorare per se stessi.
L'idea dell'ozio come padre di tutti i vizi non ci è mai piaciuta. Innanzittutto perché è il retaggio di una concezione che vede nel lavoro l'unico modo di raggiungere la felicità. E questo lungi dal darci benessere e libertà ci ha resi sempre più "schiavi", anche se non ce ne rendiamo conto o non ci piace ammetterlo. 
In secondo luogo perchè questa corsa frenetica alla "carriera" lavorativa ci ha resi più cinici e opportunisti. Ma la cosa veramente tragica è che tutto ciò non ha condotto il genere umano alla vera felicità. E' libero colui che deve chiedere il permesso per andare in vacanza? O colui che non ha tempo da dedicare alla propria famiglia perchè troppo impegnato a lavorare? Vive serenamente colui che deve guardarsi le spalle dal collega che vuole far carriera calpestandolo? O colui che vuole fare carriera per essere meglio accettato dagli altri o per assecondarne le aspettative? Ci sono ovviamente diverse correnti di pensiero e probabilmente ognuno di noi darebbe una risposta diversa a queste domande.
Spesso però ci è capitato di osservare, durante i nostri viaggi, che molte persone del cosiddetto "terzo mondo" trovano la felicità in piccole cose e, pur non disponendo di grandi mezzi, sono grati per quello che hanno. Nella società occidentale sembra invece non esistere più questa serenità e gratitudine. Oramai si bada più all'apparenza che alla sostanza. E questo ci porta a voler avere sempre di più. Non è mai abbastanza. Non ci si accontenta più di nulla. Siamo così interessati all'acquisto di nuove cose (di cui spesso non abbiamo bisogno) che non ci rendiamo conto di essere infelici e di essere caduti in un loop negativo: perchè più spendiamo, più dobbiamo lavorare e più lavoriamo più cadiamo nella depressione. Eppure non riusciamo a fare a meno del superfluo. Siamo stati tutti (chi più, chi meno) fogocitati da questo modus vivendi.

Sull'ozio sono stati scritti innumerevoli trattati sia in tempi antichi che recenti, ma un libro che qualche anno fa ci ha fatto sorridere, e al tempo stesso ci ha fatto comprendere che non siamo gli unici a pensarla in un certo modo, è: L'ozio come stile di vita, di Tom Hodgkinson. Si tratta di una lettura leggera e divertente che però invita alla riflessione. Va affrontata con mente aperta, cercando di evitare di ragionare secondo gli schemi impostici dalla società in cui viviamo.

Nella prefazione l'autore spiega l'idea e il fine di questo volumetto:
"Questo libro ha lo scopo di celebrare la pigrizia e di attaccare la cultura occidentale del lavoro, che ha schiavizzato, demoralizzato e depresso così tanti di noi.
Non far niente è il lavoro più duro di tutti, come notò Oscar Wilde. Intorno a voi ci sono sempre un sacco di persone che cercano di farvi fare qualcosa. E' per questo che ho tentato di creare una specie di canone di scritti sull'ozio tratti dalla filosofia, dalla letteratura, dalla poesia e dalla storia degli ultimi tremila anni, per fornire a noi oziosi le munizioni mentali di cui abbiamo bisogno per combattere la guerra contro il lavoro. E il mero numero di grandi cultori dell'ozio nella storia dimostra che non siamo soli.
Oziare significa essere liberi, e non soltanto essere liberi di scegliere fra McDonald's e Burger King o fra Volvo e Saab. Significa essere liberi di vivere la vita che vogliamo fare, liberi da capi, salari, pendolarismo, consumi e debiti. Oziare significa divertimento, piacere e gioia.
C'è una rivoluzione che sta fermentando, e la cosa grandiosa è che per prendervi parte non dovete fare assolutamente nulla. Perciò unitevi a noi, Giovinetti e Fanciulle della Libertà. Questa sarà probabilmente la rivoluzione più piacevole che il mondo abbia mai visto".

IL MANIFESTO di Tom Hodgkinson
La religione dell'industria ha trasformato gli esseri umani in robot del lavoro
Gioia e saggezza sono stati rimpiazzati da lavoro e preoccupazione
[...]
Il lavoro ci ruba il tempo
Produttività e Progresso hanno generato ansia e disagio
La carriera è un fantasma
Il denaro è una costruzione mentale
Possiamo crearci il paradiso
Non c'è nulla che deve essere fatto per forza
Sii buono con te stesso
[...]
Prima vivere poi lavorare
Il tempo non è denaro
Smetti di spendere
Lascia il lavoro
Studia l'arte di vivere
[...]

Sommario de L'ozio come stile di vita, di Tom Hodgkinson:
8 a.m. - Svegliarsi è dura
9 a.m. - Lavori e dolori
10 a.m. - Restarsene a letto
11 a.m. - Trastullarsi per piacere e per profitto
Mezzogiorno - I postumi della sbornia
1 p.m. - La morte del pranzo
2 p.m. - Sulla malattia
3 p.m. - Il pisolino pomeridiano
4 p.m. - L'ora del tè
5 p.m. - La passeggiata
6 p.m. - Il primo bicchiere della giornata
7 p.m. - Sulla pesca
8 p.m. - Fumare
9 p.m. - In casa a non far nulla
10 p.m. - Il pub
11 p.m. - Sedizione
Mezzanotte - La luna e le stelle
1 a.m. - Sesso e ozio
2 a.m. - L'arte della conversazione
3 a.m. - Party Time
4 a.m. - Meditazione
5 a.m. - Sonno
6 a.m. - In vacanza
7 a.m. - Un sogno a occhi aperti